COMUNE DI GUAMAGGIORE

CORSO DI ARCHEOLOGIA SULLA CIVILTA' NURAGICA

Pubblicata il 11/02/2019

Per continuare nella riscoperta e nella valorizzazione della Reggia Nuragica di Barru, l’Amministrazione Comunale di Guamaggiore con grande entusiasmo ha accolto il progetto dell’Associazione “Guasila Archeologica” che intende riprendere gli incontri con l’archeologo dott. Giacomo Paglietti, Direttore Scientifico del Museo e Parco Archeologico Genna Maria di Villanovaforru e dell'Area Archeologica di Santa Vittoria di Serri.

 

Perciò si terrà Guamaggiore un CORSO DI ARCHEOLOGIA SULLA CIVILTA’ NURAGICA, articolato in tre incontri della durata di 90 minuti nei giorni 23 e 30 Marzo e 06 Aprile 2019 dalle ore 18:00, durante i quali verranno analizzati gli aspetti dell’architettura civile e sacra, la cultura materiale, i modi di vita e le attività di sussistenza delle popolazioni nuragiche.

 

A conclusione degli incontri si terrà, per la prima volta, una VISITA GUIDATA AL NURAGHE BARRU a cura dell’archeologa dott.ssa CHIARA PILO, funzionario della Soprintendenza Archeologica di Cagliari.

 

Argomenti degli incontri:

MODULO 1:
DAL BRONZO ANTICO AGLI INIZI DELLA CIVILTA’ NURAGICA.
Le fasi che precedono gli inizi dell’età nuragica sono caratterizzate dalla presenza di contatti con l’esterno dell’isola: la corrente del Vaso Campaniforme e della cultura di Bonnannaro rivelano rapporti tra la Sardegna, la Penisola Iberica e l’Italia settentrionale.
Questi episodi segneranno il paesaggio sardo con l’edificazione di tombe monumentali dove al loro interno ricchi corredi funerari ci attestano l’esistenza di distinzioni sociali all’interno dei gruppi umani residenti nell’isola. 
Quest’epoca si conclude con la facies di S. Iroxi dove la presenza di simboli del potere rivela ancora la presenza di gruppi elitari. Questo periodo è nettamente distinto dalla successiva fase di Sa Turricula (XVII sec. a.C.) durante la quale vengono edificate strutture di tipo ciclopico ma dove non sono noti, tuttavia, simboli di distinzione sociale. Inizia la costruzione dei nuraghi a corridoio e delle tombe dei giganti durante la fase di San Cosimo.

MODULO 2:
IL BRONZO RECENTE: LA BELLA ETA’ DEI NURAGHI.
Durante il XIV e XIII sec. a.C. la Sardegna è interessata dallo sviluppo dell’edificio nuraghe in tutto il territorio dalle montagne alle coste, dalle pianure alle piccole isole. Tutto il paesaggio viene costellato da migliaia di torri attorno alle quali vengono edificate, talvolta, piccoli villaggi di capanne.
L’architettura nuragica è ora caratterizzata dal nuraghe semplice e complesso, dalle tombe monumentali note come tombe dei giganti e da edifici per la conservazione e l’accesso all’acqua noti come “pozzi sacri”.
La cultura materiale di questa fase è caratterizzata da semplici ceramiche per la produzione e la consumazione di cibi. A questa fase si riferiscono anche i contatti con gruppi di mercanti provenienti dalle coste levantine che portano con sé lingotti di rame cipriota, ceramiche e produzioni micenee.

MODULO 3:
LA FINE DELL’ETA’ NURAGICA E LA FASE POST-NURAGICA.
Allo scadere del II millennio, durante il Bronzo Finale (XII-X sec. a.C.), si esaurisce l’impeto costruttivo che aveva caratterizzato l’epoca precedente. Questa fase è caratterizzata da una produzione ceramica che mostra caratteri così detti pre-geometrici, cioè motivi decorativi che caratterizzeranno la successiva fase della prima età del Ferro nota come età Geometrica (X-VIII sec. a.C.). 
In questa fase si assiste ad un radicale cambio culturale: inizia la produzione figurata in bronzo e la scultura a tutto tondo. È a quest’epoca che riferiamo la produzione dei bronzetti, della statuaria di Monte Prama e dei modellini di nuraghe.
Nuraghi e pozzi sacri vengono investiti dai segni del sacro, presso essi vengono edificati infatti altari, vasche cultuali e deposte offerte votive. 
Gli abitati subiscono un improvviso incremento e si sviluppa un particolare edificio civile noto come casa a corte. 
Questo periodo di intensi scambi con le coste tirreniche dell’Italia e con l’esportazione di prodotti sardi sia nell’oriente che nell’occidente mediterraneo, termina con una nuova stagione culturale questa volta di rottura con la tradizione precedente.

 

Per info, prenotazioni ed iscrizioni rivolgersi a guasilaarcheologica@libero.it  e visitare la seguente pagina
 


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